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Domande Frequenti

Benvenuti nella Sezione FAQ

Risposte alle vostre Domande su Psicologia e Logopedia

Siamo qui per rispondere alle vostre domande più comuni su psicologia e logopedia. Leggete le seguenti risposte che affrontano temi come lo sviluppo del linguaggio nei bambini, l'abitudine del ciuccio, la terapia logopedica, problemi di voce e altro ancora.

Siamo qui per guidarvi attraverso le vostre preoccupazioni e fornire informazioni utili.

Se avete ulteriori domande, non esitate a contattarci.

Mio figlio ha 3 anni e parla molto poco. Devo preoccuparmi?

Tendenzialmente lo sviluppo linguistico di un bambino dovrebbe essere completato intorno ai 36 mesi. È sempre meglio sentire il parere di uno specialista se intorno a quell’età i suoni non sono articolati correttamente, cosi come la frase cosi come lo sviluppo del vocabolario.

Non riesco a far togliere l’abitudine del ciuccio a mio figlio. Come posso fare?

È importante porsi un obiettivo temporale e costruire insieme al bambino un percorso per abbandonare l ‘utilizzo del ciuccio. Spesso è molto utile dare spazio alla vostra fantasia e costruire dei percorsi che permettano al bambino di fare questo grande passo con gradualità, immaginando di “diventare grande” abbandonando il ciuccio consegnandolo magari a qualche personaggio animato tra i suoi preferiti.

Mio/a figlio/a parla male, a che età si può iniziare la terapia logopedica?

L’assenza di linguaggio pone il logopedista presente già con i bambini molto piccoli (18 mesi) in un ruolo di supervisore dell’evoluzione linguistica. La terapia logopedica anche per i bimbi che parlano ma male prima si inserisce nel percorso del bambino migliore sarà la prognosi del disturbo e minore sarà l’impatto nell’apprendimento scolastico.

Cosa fare in caso di ricorrente abbassamento o alterazione della voce?

È sempre meglio consultare un otorino o un foniatra per comprendere se c’è un problema funzionale o organico.

Il dentista mi ha detto di rivolgermi ad un Logopedista, perché?

Il dentista di vostro figlio potrebbe dirvi dii rivolgervi ad un Logopedista prima di iniziare la terapia ortodontica. Questo perché molti bambini hanno la deglutizione atipica ovvero un problema funzionale dato dal muscolo linguale che poggia sui denti e li sottopone a continui spostamenti della struttura dentale, pertanto prima di intraprendere un percorso ortodontico sarebbe necessario una riabilitazione funzionale del muscolo linguale.

Il logopedista si occupa di problemi di deglutizione?

Si certo. Il logopedista lavora in collaborazione con l’ortodonzista occupandosi di tutte le problematiche relative alla malocclusione dentale e al coinvolgimento di tutte le strutture neuromuscolari. Grazie ai training di potenziamento muscolare si riesce a ristabilire un buon equilibrio posturale e funzionale della lingua.

Come faccio a capire se ho un disagio psicologico?

Ognuno di noi dovrebbe sintonizzarsi sul proprio grado di benessere psichico ovvero comprendere se è sereno nel quotidiano o ha delle continue preoccupazioni, ansie malesseri che condizionano il benessere psichico. Il consiglio più utile potrebbe essere imparare ad ascoltarsi.

A cosa serve la psicoterapia?

La psicoterapia si occupa di risolvere situazioni di sofferenza psicologica significativa in cui sia presente una sintomatologia clinica. Si inserisce nella vita di una persona quando la sofferenza ostacola la capacità di esprimere il proprio potenziale, lavorativo, relazionale.

È utile la psicoterapia per i bambini?

La psicoterapia è molto utile per i bambini soprattutto per poterli supportare durante l’elaborazione di un lutto, in fase di separazione dei genitori, nella gestione della rabbia, nella gestione dell’ansia ecc. permette a ogni ambino di trovare delle proprie risorse per poter affrontare momenti difficili della propria vita.

Quanto durano i percorsi terapeutici?

I percorsi terapeutici sono molto soggettivi ma normalmente non durano mai meno di 6 mesi. Si svolgono abitualmente con modalità bisettimanale (a seconda del tipo di intervento richiesto) e vengono condivisi sia con i pazienti che con le famiglie gli obiettivi terapeutici definendo insieme tempi e modalità di frequenza e intervento.